I disturbi del neurosviluppo e la terapia multisistemica in acqua
- Francesca Di Costanzo
- 4 set 2020
- Tempo di lettura: 2 min
I disturbi del neurosviluppo agiscono sul funzionamento cerebrale, la cui disarmonia può affiancarsi anche alla presenza di ritardo mentale ed epilessia, colpendo le aree dell’interazione sociale e delle abilità comunicative verbali e non verbali. In alcuni casi può essere presente un comportamento auto o etero aggressivo, stereotipie, attaccamento agli oggetti, resistenza ai cambiamenti e un’ipo o iper attività agli stimoli sensoriali. La motricità inoltre può essere limitata e senza iniziativa oppure agitata, irrequieta e con posture e andature insolite.
La genesi è multifattoriale e gli interventi pertanto sono multidisciplinari, multistemici e devono includere tutte le figure di riferimento del bambino, programmando obiettivi condivisi.
La terapia multisistemica in acqua è una terapia che si rivela molto efficace nell’attenuazione dei sintomi e nella promozione della socializzazione in quanto utilizza l’acqua come elemento naturale che risulta gratificante per il corpo, un facilitatore emozionale, un elemento che permette di rimodulare l’intensità dei movimenti e un elemento che aumenta la condivisione del gioco con i pari e con la figura di riferimento che diviene base sicura attraverso processi di aggrappamento e attaccamento.
La TMA si svolge in ambienti strutturati, come quelli delle piscine pubbliche, con terapisti specializzati che stilano programmi di intervento individualizzati e avvalendosi di un modello teorico di riferimento e di una metodologia organizzata in fasi, avvalendosi di tecniche cognitive, comportamentali, relazionali e senso-motorie.
I benefici terapeutici si osservano nell’aumento dello sguardo diretto; nell’aumento del riconoscimento di emozioni come paura e rabbia; nell’aumento dei gesti che ricercano l’interazione reciproca; nella diminuzione dei comportamenti problematici; nell’aumento delle capacità imitative, di attesa e attentive e nel miglioramento dell’autostima, dell’autonomia e delle capacità psicomotorie.
Il ruolo dello psicologo si rivela di fondamentale importanza affinché l’attività in acqua si caratterizzi in senso terapeutico e i risultati e gli effetti succitati siano ottenibili.

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